La Realtà Rifratta

2015

Gestalt Gallery e Péter Botos. Le diverse percezioni della realtà.

Quell’alchimia misteriosa sottratta alle rigide regole del vivere quotidiano che connota l’arte unisce, in questa mostra, la durezza della pietra, propria della geografia della sede espositiva, e la fragilità degli oggetti esposti.

E’ solo un’apparente contraddizione, è solo un’apparente diversità percettiva.

Il vetro riflette ove l’ambiente esibisce la sua aguzza asperità.

Sono le apparenti contraddizioni di una diversità che non è altro che l’uguaglianza di un’unica realtà rifratta.

Péter Botos, artista ungherese, ha una formazione filosofica (si è laureato in sociologia), s’innamora, giovane, della bellezza che vede nelle lampade di Tiffany, nei vetri colorati, nelle vigne e nelle foglie.

L’Artista sceglie di lavorare con le pietre preziose. Scolpisce, intaglia, rifinisce le pietre con la stessa maestria con la quale gli artigiani di Pietrasanta lavorano il marmo o il metallo.

Péter Botos si definisce un conservatore d’avanguardia. L’artista attinge da riferimenti di storia dell’arte della tradizione europea, in particolare da quella rigorosa del suprematismo, del BAUHAUS e di DE STIJL.

Péter Botos guarda all’arte minimale e dichiara esplicitamente il suo legame passionale verso László Moholy–Nagy.

La geometria dello spazio tridimensionale.

Péter Botos rivendica una totale libertà artistica. L’evoluzione del linguaggio espressivo di Botos lo fa approdare al vetro.

Il vetro è una materia apparentemente fragile ma dotata di forza espressiva di grande solidità. Nel vetro plasmato di Botos, nella geometria del rigore, si riflettono le molte facce della realtà che non è solo artistica.

Per effetto del fenomeno della rifrazione, nelle opere create da  Botos sono visibili molte facce diverse di un’unica realtà , l’opera diventa metafora della contemporaneità.

Nel tempo in cui la diversità divide Botos ci comunica, con il vetro, con la rifrazione della luce, la molteplicità di letture di un reale che è unico, di una diversità che è unità.

Il rigore della tradizione ci aiuta a raccogliere in un perimetro definito quelle diversità insegnandoci il rispetto. 

In tempi di contrapposizioni ideologiche, religiose, sessuali, saper vedere la realtà rifratta è una lezione di democrazia.

Per Gestalt Gallery è il ritorno alle origini, il ritorno alla Grundnorm.

L’idea portante dei fondatori della psicologia della Gestalt, è che il tutto fosse diverso dalla somma delle singole parti. Gestalt in qualche modo si opponeva al modello dello strutturalismo, diffusosi dalla fine dell’Ottocento, ed ai suoi principi fondamentali, quali l’elementarismo. Per questi pensatori: “Il tutto è più della somma delle singole parti”.

Le teorie della Gestalt si rivelarono altamente innovative, in quanto rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente. 

Il primo pilastro della teoria della Gestalt fu costruito sullo studio dei processi percettivi e in una percezione immediata del mondo fenomenico. Esistono quindi diverse percezioni di un’unica realtà.

La realtà rifratta.    

 

--- ENGLISH --- 

 

REFRACTED REALITY

Gestalt Gallery and Péter Botos. The different perceptions of reality.

That mysterious alchemy that escapes the rigid rules of every day life that connotes art, unites in this exhibition the strength of the stone, belonging to the geography of the location, and the fragility of the exhibited objects.

It is just an illusory contradiction, it is just an illusory perceptive dissimilarity. 

The glass reflects where the environment shows its intense harshness.

They are the apparent contradictions of a dissimilarity that is nothing more than the equivalence of a unique refracted reality.

Péter Botos a Hungarian artist with a philosophical background (he graduated in sociology), falls in love at a young age with the beauty he sees in Tiffany’s lamps, with the coloured glass, with the vines and the leaves.

The Artist decides to work with precious stones.

He sculpts, engraves and finishes the stones with the same mastery the Pietrasanta craftsmen work marble or metal. 

Péter Botos defines himself as a preserver of the avant-garde. The artist gleans from the traditional European history of art, in particular from the rigid supremacy of BAUHAUS and DE STIJL.

Péter Botos leans towards minimal art and explicitly declares his passionate bond with László Moholy–Nagy.  

The geometry of three-dimensional space.

Péter Botos claims total artistic freedom.

The development of his expressive language leads him to work with glass.

Glass is an apparently fragile material but with a force of expression of great strength. In the moulded glass, the rigid geometry reflects the many faces of reality, which is not only artistic. 

Due to the phenomenon of refraction, in works created by Botos many different faces of the same reality are visible, the work becomes a metaphor of the contemporary. 

In a time when diversity divides, Botos communicates with glass and with the refraction of light, the multiple interpretations of a reality that is unique, a diversity that is unity

The rigour of tradition helps us to collect those dissimilarities in a defined perimeter, teaching us respect.

In times of ideological, religious and sexual conflicts, to be able to see the refracted reality is a lesson in democracy.

For Gestalt Gallery it is a return to its origins, a return to Grundnorm.

The main idea of the founders of the Gestalt psychology was that everything was different from the sum of its single parts. Somehow Gestalt was opposed to the model of structuralism, which spread from the end of the nineteenth century and its fundamental principles, such as elementariness. For these thinkers: “the whole is more than the sum of its single parts”.

Gestalt theories proved highly innovative in that they tracked down the basics of behaviour in the way reality is perceived, rather than what it really is.

The first pillar of the Gestalt theory was built on the study of perceptual processes and in an immediate perception of the phenomenal world. Therefore different perceptions exist of the same reality.

Refracted reality.

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